INDICE
DEI PARAGRAFI:
1):
cibi alternativi al digiuno eucaristico;
2):
possibili apporti della preghiera in tempo di domicilio forzato;
3):
semplici consigli per organizzare i momenti di preghiera;
4):
pregare con i bambini e gli adolescenti;
5):
i nostri cari che muoiono soli negli ospedali;
6):
i nostri cari morti senza sacramenti;
7):
in contatto con i nostri morti;
8):
la preghiera ci mette tutti... “in rete”;
9):
Cristo Risorto ha già vinto la partita;
10): un nuovo stile che vada oltre il viru;
11): un piccolo altare domestico.
10): un nuovo stile che vada oltre il viru;
11): un piccolo altare domestico.
1):
CIBI ALTERNATIVI AL DIGIUNO EUCARISTICO.
In
questi momenti di comprensibile isolamento molti cristiani vivono il
disagio della privazione della messa. Come non capirli? La nostra
fede, lo sappiamo, si basa essenzialmente su una relazione intima con
Gesù, che nello Spirito Santo ci riempie della vita e tenerezza del
Padre. Ogni cristiano è una persona “in Cristo”. Questa
relazione si fa tangibile, reale e vitale proprio nell'eucaristia
(Gesù), Fondamento e Culmine della comunità cristiana. Tuttavia,
per quanto centrale, in momenti di emergenza la mancanza di
nutrimento eucaristico non assopisce la relazione con Gesù; Lui è
sempre dentro di noi... tutto Intero. Esistono altri alimenti per
così dire “integrativi”, che riescono a mantenere perfettamente
in vita la nostra relazione con Lui, apportandovi tutte le sostanze
nutritive. Quali sono questi alimenti? Quelli che in genere tutti
conosciamo. Quelli che il Papa e i vescovi delle diocesi colpite - in
Italia e nel mondo - ci stanno suggerendo. Vediamone alcuni.
Alla
base di tutto ci dev'essere la nostra personale e libera decisione di
stare uniti a Gesù per farci trasformare in Lui dallo Spirito Santo, per vivere con gli stessi sentimenti di Gesù l'amore al Padre e a ogni persona (questa è l'essenza del cristianesimo). Tale decisione può essere alimentata dalle
tradizionali pratiche devozionali: preghiera personale, atti di
affidamento a Gesù e a Maria, lettura della bibbia, liturgia delle
ore, comunione spirituale, preghiera del rosario, coroncina della
Divina Misericordia, lettura di un buon libro spirituale (vita di
santi), la preghiera quotidiana all'angelo custode e tante altre
pratiche di pietà scaturenti dalle variopinte spiritualità
cattoliche.
Queste
preghiere, praticate quotidianamente da molti cristiani, in questo
tempo di astinenza eucaristica riescono a fare realmente la
differenza e sapranno alimentare in tutto la consapevolezza di cosa
implichi vivere in intima unione con Gesù. Attraverso di esse Gesù
continuerà a farci crescere nel suo amore, a proteggerci come la
sua più preziosa appartenenza, a collocarci sempre più nel suo
cuore colmo di amore potente, ad affinare la purezza delle nostre
intenzioni, la capacità di godere nel sentire e fare il bene a noi
stessi e alle altre persone.
Per
penetrare a fondo il senso di quanto finora affermato, è
imprescindibile capire quale sia il desiderio più “sfrenato” di
Gesù: entrare dentro di noi per... abitarci. E se non può entrare
nella nostra casa per la porta (attraverso l'eucaristia, in questo
caso), è disposto a entrare... dalla finestra (cioè: in altri mille
modi)! Magnifico paradosso! Lo Spirito Santo che abita in noi è
capace di trasformare le situazioni più difficili in fecondi momenti
di grazia. Eh sì! L'Amore è creativo. Questo momento di privazione
della santa messa, quindi, può essere un tempo “del diavolo”
(dispersione, affievolimento, allontanamento da Gesù) o
paradossalmente un tempo “dello Spirito Santo” (tempo di grazia,
di crescita, di più profonda unione con Gesù). Dipende tutto da
noi. Lui c'è al 100% e farà la Sua parte... alla grande. Il resto
tocca a noi.
In
altri termini: viviamo un momento utile per misurare la
responsabilità adulta della nostra fede. Siamo altresì in un
momento favorevole per riscoprire la preghiera individuale e in
famiglia, per riscoprire il silenzio come luogo di incontro
fecondo... dello stare con se stessi e con Dio e, anche se può
sembrar inverosimile, questo tempo di distacco dagli altri è
paradossalmente un tempo prezioso per scoprire una nuova dimensione
relazionale con gli altri. Insomma: la grazia sa trasformare una
situazione di disagio in un valore aggiunto.
2):
POSSIBILI APPORTI DELLA PREGHIERA IN TEMPI DI DOMICILIO FORZATO.
Vorrei
ricordare l'apporto psicologico della preghiera (oltre a quello
spirituale) in un momento anomalo come questo, in cui stare chiusi in
casa (specie se in un piccolo appartamento, con figli piccoli e/o
adolescenti), può risultare per niente facile. Ebbene: la preghiera
può fare la differenza. Offrire alla mente un punto fermo su cui
concentrarsi (Gesù che è con me e mi dà sicurezza, protezione;
Maria; i santi; l'angelo custode) aiuta a preservare e rafforzare
quell'unificazione-integrità psichica che potrebbe fare da antidoto
alla dispersione (quando la mente è angosciata da mille-caotiche
preoccupazioni). S'intenda: la presenza di Gesù non eliminerà le
preoccupazioni, ma le darà ordine, le “calmerà”, le
disciplinerà sotto l'autorità di un'Idea
Madre
che la
faccia da padrona nella mia mente,
che comandi e dia la giusta dimensione a tutte le altre. Quest'idea,
questo “centro di gravità permanente”, è la costante (ma non
ossessiva) consapevolezza della presenza amorosa e protettrice di
Gesù in me, che, attraverso la preghiera, cambia me stesso, trasforma pian paino il mio cuore come il Suo, facendo mi scoprire la cosa più importante (sì: "più importante) della mia vita: gioire nell'amore, nel bene, come gioisce Lui, anche nel dolore, anche in mezzo ai problemi. Quando abbiamo la gioia di gesù nel cuore, anche i problemi assumono un altro sapore, si trasfigurano.
Non stiamo quindi parlando di semplici tecniche mentali, ma di molto di più: di una realtà soprannaturale (la grazia: l'azione tenera di Dio in noi) che con la sua presenza efficace dà pace - pur nelle preoccupazioni - all'anima e al corpo. Se questo esercizio di preghiera, oltre che individualmente, si può fare assieme ai membri della famiglia, i frutti saranno meglio condivisi. Ma anche un solo membro della famiglia che prega è sufficiente per emanare positività agli altri.
Non stiamo quindi parlando di semplici tecniche mentali, ma di molto di più: di una realtà soprannaturale (la grazia: l'azione tenera di Dio in noi) che con la sua presenza efficace dà pace - pur nelle preoccupazioni - all'anima e al corpo. Se questo esercizio di preghiera, oltre che individualmente, si può fare assieme ai membri della famiglia, i frutti saranno meglio condivisi. Ma anche un solo membro della famiglia che prega è sufficiente per emanare positività agli altri.
Un
altro aiuto spirituale-psicologico-emozionale della preghiera
potrebbe essere la migliore capacità di bilanciamento dei sentimenti
e ponderatezza nel discernimento. In questo momento infatti è facile
inframmischiare: frustrazioni, facili euforie, dolore, impotenza,
rabbia, reazioni falsamente sane, inutili (anzi deleteri) sentimenti
di onnipotenza. La preghiera ci aiuta a rimanere “pensanti”:
aspetto imprescindibile nei momenti di emergenza. La preghiera ci
mantiene sveglia la consapevolezza che al di sopra delle nostre
impotenze c'è il nostro Signore, che misteriosamente sta
controllando tutto (noi non possiamo e non sappiamo controllare
tutto), anche se ci costa capire come. Ma questa è la fede: fidarmi
di ciò che non riesco a capire del tutto, certo che Dio sta guidando
tutto a puntino. Lui c'è: è più forte del virus, delle
macchinazioni umane. Gesù è il padrone del mondo... ha salvato il
mondo e un giorno lo vedremo con chiarezza. Ora si tratta di...
fidarsi. Metabolizzare dolore, impotenza e frustrazioni significa
scoprire che solo in Cristo siamo potenti. Tutto ciò deve darci
“serenità pur nella preoccupazione”. Anche il nostro dolore, al
quale nessuno (nessuno) può sfuggire, va accolto assieme a Lui. In
tal modo anch'esso (il dolore) diventerà fattore di crescita.
3):
SEMPLICI CONSIGLI PER ORGANIZZARE I MOMENTI DI PREGHIERA.
Non
è mia presunzione insegnare a pregare a nessuno. Ogni cristiano sa
farlo perfettamente a modo proprio, forse meglio di me. Mi limiterò
a offrire qualche suggerimento presentando degli schemini di
preghiera quotidiana. Ognuno prenda quel che gli può servire e lasci
il resto, assemblandosi, se vuole, altri schemini più consoni alla
propria individualità orante. Non inoltratevi in ciò che vi sembra
troppo complicato. Bene... iniziamo:
immergere
la mente in Gesù 24 su 24:
non è difficile. Al mattino, appena svegliati, dargli i buongiorno
(a Gesù). Sì, come lo si dà a un membro della famiglia. Salutare
Maria, l'angelo custode (in questo i bambini c'insegnano... sempre
imparare dai bambini!).
Fare le faccende della giornata nella consapevolezza che Gesù è
sempre dietro o affianco a me. Non fa niente se durante il giorno mi
dimentico (è normale): Lui sarà presente, come in uno schermo
oscuro di un computer
acceso: un tocco di mouse
e l'immagine è lì. Può essere molto didattico ringraziare prima
dei pasti. Alla sera, prima di addormentarmi: le mie preghiere
abituali (ognuno sa le sue), esame di coscienza (vedi sotto) e,
questo sì: chiedere
la protezione notturna,
per me e per ogni fratello e sorella dell'umanità (si potrebbe dire:
“Gesù, stai al capezzale del mio letto, veglia il mio sonno,
proteggi i miei fratelli e sorelle, soprattutto coloro che si trovano
alle intemperie della vita, lascia il tuo angelo a guardia...”).
Preghiera
personale:
significa dedicare 5 minuti di orologio al dialogo intimo con Gesù.
Come si fa? Facile. Primo passo: chiedi alla Madonna che guidi la tua
preghiera. Poi: parla mentalmente (o se sei da solo/a: vocalmente)
con Gesù. Lui è lì. Dille tutto: speranze, angosce, progetti,
cose che ti fanno vergognare, arrabbiature (sfogati pure: puoi anche
arrabbiarti con Lui! Gesù ti ascolterà, paziente e umile,
premuroso). insomma, puoi dirgli quello che vuoi. È bene sapere che
Gesù “ama ascoltarti”, anche se gli racconti di te cose che
annoierebbero persino al tuo migliore amico! Quando non sai più che
dirgli: stai
ad annoiarti un po' insieme a Gesù
(anche in quella noia Lui ti filtrerà enormi grazie e prima o poi te
ne accorgerai), fino a 5 minuti trascorsi (importante: non sgarrare i
5 minuti). Poi recita un Padre Nostro assieme a Gesù e continua le
faccende quotidiane. Ti avverto: i primi giorni sembrerà strano,
quasi inutile. Perdita di tempo. Poi pian piano Gesù ti farà
scoprire delle cose dentro i tuoi pensieri e sentimenti...: quali
cose? Non lo so, solo tu lo puoi scoprire (ti può aiutare lo stare
attento a cosette strane che gli altri scopriranno in te... prima di
te).
Esame
di coscienza:
durante la preghiera serale, come espresso più sopra, ci sta bene un
esame di coscienza o, in termini più moderni: ripercorrere i momenti
chiave della giornata parlandone con Gesù. Come dev'essere questa
valutazione? Semplice,
essenziale, corta, non ossessiva.
Ecco come si potrebbe procedere: con calma, parla con Gesù una, due,
massimo tre (non di più) azioni-omissioni o pensieri chiave della
giornata. Chiediti: perché non mi son piaciuti? Quali motivi
mi hanno spinto a esprimermi in quel modo (ricorda: Gesù non guarda
l'azione; Gesù guarda l'intenzione
e l'impegno sincero)?
Chiedo scusa, ma solo se mi sento responsabile, cioè: se c'è stata
cattiva intenzione ( Gesù non
vuole
che gli chieda scusa per gli sbagli in buona fede o inavvertiti; al
limite gli dico che mi dispiace). Ora
mi propongo di migliorare un pochino
(solo un pochino) domani una sola (non due) delle cose analizzate.
Basta, fine. Addormentarsi sereni e... perdonati. Domani sarà un
altro giorno.
Lettura
“pregata” della Bibbia:
quando leggiamo la Bibbia, stiamo leggendo Gesù stesso. Più che un
libro la Bibbia è una Persona che mi parla per trasmettermi i Suoi
nobili sentimenti (Gesù). Noi leggiamo Lui ma Lui “legge noi”.
Infatti, se leggiamo in profondità, dentro la vita dei vari
personaggi biblici, le vicende umane, gli insegnamenti morali e
religiosi... possiamo trovare la nostra storia (l'uomo, nella sua
essenza, è sempre lo stesso). In questo senso la Bibbia ci dà la
chiave
di lettura della nostra vita e della vita dell'umanità,
compreso questo tempo di virus. Ma, la cosa più importante è che
ci trasmette la stessa mentalità di di Gesù (la sua capacità
empatica, la sua gioia e godimento nel fare il bene, l'orrore del
male, la fertile gioia del perdono, la garanzia dell'amore che vince
il male...).
Per
pregare quotidianamente (o due-tre volte a settimana) la Bibbia, si
potrebbe procedere in questo modo: scegliere, per esempio, il vangelo
della messa del giorno (in internet
digitare letture
del giorno,
o messa
del giorno...).
Chiedere (con parole proprie) allo Spirito Santo di aiutarmi ad
accogliere il messaggio evangelico che sto per leggere. Poi inizio a
leggere il brano, o sulla mia bibbia o direttamente in internet.
Una volta letto il vangelo lentamente, se voglio lo rileggo; poi mi
soffermo su una frase che mi colpisce (su una sola frase, corta
possibilmente). Poi lascio perdere il resto del testo e rifletto su
di essa. Ne parlo con Gesù e gli dico perché quella frase mi
colpisce, cosa mi fa ricordare della mia vita, della mia situazione
presente, ecc. (il tutto in modo molto semplice). Se il vangelo del
giorno ci risulta di difficile comprensione, abbiamo due possibilità:
o cerchiamo delle spiegazioni semplici su internet
(digitando richieste del tipo: commento
al vangelo del giorno...),
oppure chiediamo a Gesù di mettere dentro il nostro cuore il
significato di quel brano evangelico per far maturare in noi (quando
sarà) il suo significato per ora sconosciuto (anche se non capisco
un brano biblico, se lo accolgo con amorevole fiducia, lo Spirito
Santo prima o poi me lo farà capire). Questo momento di preghiera
potrebbe durare 10/15 minuti circa (o il tempo che vogliamo). Per
concludere il momento recito un Padre
Nostro assieme
a Gesù. Se si vuole, per ambientare il momento si potrebbe accendere
un lumino, segno della nostra fede viva e ardente e della nostra
preghiera che sale a Dio. Posso collocare un'immagine di Gesù che mi
piace, o la bibbia aperta, realizzando una sorta di piccolo altare
(la nostra fede è spirituale e corporale, le immagini di oggetti
sacri-simbolici alimentano sanamente-misteriosamente il nostro
subconscio).
Comunione
spirituale:
questo momento, come logica, potrebbe seguire alla lettura del
vangelo del giorno, per sintonizzarsi spiritualmente con le messe che
i presbiteri di tutto il mondo continuano a celebrare
quotidianamente. Sappiamo tutti cosa sia la comunione spirituale. Non
potendo ricevere Gesù sacramentato, lo si riceve spiritualmente
(ricordo: è sempre Lui, tutto intero!). È un momento bellissimo, di
grande intimità. Gesù entra in noi quando capisce che il nostro
desiderio è “forte e sincero” (è il desiderio che dimostra la
nostra adesione a qualcosa o a qualcuno). Dopo la lettura del
vangelo possiamo quindi chiedere a Gesù, con parole nostre o
attraverso una formula, di venire a noi. Se si vuole, internet
offre bellissime formule di comunione spirituale, anche attraverso
canti come, per esempio: “Nel Tuo Silenzio” et
al.
Aggiungo
una possibile formula per la comunione spirituale: “Signore,
credo
che sei realmente presente nel Santissimo Sacramento,Ti amo sopra
ogni cosa e Ti desidero nell'anima mia. Poiché ora non posso
riceverti sacramentalmente,vieni spiritualmente nel mio cuore. Come
già venuto io Ti abbraccio e mi unisco tutto a Te,non permettere che
abbia mai a separarmi da Te. Eterno Padre,io Ti offro il sangue
preziosissimo di Tuo figlio in sconto dei miei peccati,in suffragio
delle anime del purgatorio e per i bisogni della Santa Chiesa. Amen”.
Preghiera
del rosario:
il santo rosario, lo sappiamo, è una splendida preghiera rivolta a
Dio per mezzo di Maria. Nella Chiesa il rosario gode di una
considerazione altissima. È una preghiera potentissima, temibile per
le forze del male. Raccontano gli esorcisti che il demonio “trema”
di fronte a questa preghiera. È bellissimo recitarlo in famiglia (ne
favorisce l'armonia). Ogni “ave Maria”, oltre che essere una
dolce e ribadita manifestazione d'affetto per la Madonna, è una
micidiale e imbattibile “bomba di amore” che esplode in tutte le
geografie dell'umanità. Altro che bombe nucleari! La tecnica
ripetitiva del rosario, oltre ad altri motivi, racchiude un
significato magnifico: quando si ama una persona (in questo caso
Maria e Dio attraverso di lei) non si finisce mai di ripeterle le
stesse parole d'amore. Esiste anche un significato psicologico: la
ripetizione di una frase imprime nel subconscio gli effetti psichici
ed emozionali di questa preghiera. Milioni di giovani, nel mondo
(inclusi i giovani dell'opulento occidente, o provenienti da
disastrose esperienze) stanno riscoprendo il rosario. Internet
offre molti siti interessanti sul rosario. Per chi non fosse molto
pratico: ci si può sintonizzare su alcuni youtube
per la recita guidata del rosario.
Coroncina
alla Divina Misericordia:
nasce
da una richiesta e da una promessa fatta da Gesù stesso a una suora
polacca: suor Faustina Kowalska, nel settembre 1935: « Concederò
grazie senza numero a chi reciterà questa corona ». In questi anni
si è diffusa moltissimo. In una delle apparizioni, Gesù fece capire
il suo amore verso l'umanità con un esempio bellissimo: tutta
l'umanità, tutta la storia “bella e brutta” si trova dentro
l'Utero di Misericordia di Gesù (attraverso l'utero di misericordia
di Maria- ndr). Recitando la coroncina stiamo collaborando con Gesù
a collocare nel suo cuore-utero le parti più disastrate di noi
stessi e della nostra dolente umanità. La potenza di questa
preghiera e il suo effetto balsamico è alla stessa stregua del
rosario. In internet
si possono trovare valide descrizioni. Anche in questo caso, chi non
fosse pratico, potrà trovare recite guidate su youtube.
Sacramento
della riconciliazione (confessione col presbitero):
per evitare il contagio sono state ristrette anche le confessioni
[*]. Si tratta di un altro disagio per coloro che fanno regolare
frequenza di questo indispensabile sacramento. Come fare? La
soluzione c'è. Sappiamo che i peccati mortali, a differenza di
quelli veniali, possono essere pedonati solo attraverso la
confessione. Ebbene, in questo momento di emergenza, se ci si
rendesse conto di trovarsi in una situazione di peccato mortale, è
valida una richiesta sincera di perdono fatta direttamente a Dio
(contrizione sincera), seguita dalla recita dell'atto di dolore, da
un Pater,
ave, Gloria
o, meglio ancora, da un atto di amore a piacimento. La richiesta di
perdono si può fare o durante l'esame di coscienza serale o in
qualsiasi momento della giornata. Dio, che comprende meglio di noi la
situazione, ci perdonerà volentieri anche dell'eventuale peccato
mortale. Terminata l'emergenza, in tempo utile si dovrà ricorrere al
sacerdote per riferire l'eventuale peccato mortale non potuto
confessare per gli ovvi motivi.
-
[*]: le confessioni sono permesse con le dovute precauzioni stabilite
dai vescovi italiani. Ma vista la situazione, ognuno è libero di
accedervi o di agire come prescritto nel paragrafo più sopra.
Lettura
o video lettura spirituale:
leggere un buon libro su qualche argomento spirituale può essere
molto utile. Leggere (o... su youtube)
qualche biografia di santi contemporanei, morti e viventi (Chiara
Luce Badano, Giulia Gabrieli, David Buggi, Gianluca Filetti, Chiara
Corbella, Carlo Acutis, Simonetta Tronci... per fare alcuni nomi).
Digitando “santi giovani contemporanei” si troveranno tanti nomi.
Far conoscere questi santi coetanei agli adolescenti non sarebbe
male.
Preghiera
all'angelo custode:
I bambini ci credono. Sai perché? Perché è tutto vero! Ognuno di
noi ha un angelo protettore: un meraviglioso, discreto e potente;
amico invisibile che veglia su di noi 24 ore su 24. Altro che body
guard!
Ringraziamolo, parliamoci, invochiamolo con parole nostre o con la
preghiera tradizionale (“Angelo di Dio, che sei il mio custode:
illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla
Pietà Celeste [dal debordante amore di Dio per noi]. Amen”).
Invochiamolo più volte al giorno e lui... si farà percepire. Se
vogliamo: diamogli un nome.
Liturgia
delle Ore:
la liturgia delle ore è una preghiera che scandisce momenti precisi
della giornata, simbolizzando che in ogni momento della giornata c'è
un motivo per lodare Dio. I momenti più importanti sono: al mattino
(preghiera delle lodi) e all'imbrunire (preghiera dei vespri). Al
mattino si loda Dio per il giorno che ci sta regalando; all'imbrunire
lo si ringrazia per il giorno regalato. Nella sua quasi totalità la
liturgia delle ore si prega con i salmi. In internet
si possono trovare lodi e vespri di ogni giorno. Molti cristiani
pregano abitualmente lodi e vespri.
Preghiere
tratte da spiritualità specifiche:
molti cattolici fanno parte di gruppi di preghiera, movimenti,
affiliazioni a congregazioni religiose che esprimono la stessa fede
attraverso dettagli cultuali propri. Questi fratelli e sorelle in
questi giorni avranno certamente un ricco serbatoio da cui attingere
e spargere grazie.
4):
PREGARE CON I BAMBINI E GLI ADOLESCENTI.
I
bambini hanno un rapporto con Dio e Maria molto speciale, molto
profondo e serio. È naturale per loro amarlo/a e fidarsi di Lui/lei.
Non per niente Gesù ce li pone da esempio (cf. Mt 18,3-4); non per
niente in genere Maria appare a loro per trasmettere particolari
messaggi alla Chiesa e al mondo. Come vanno coinvolti i bambini nella
preghiera? La cosa più naturale è che preghino con gli adulti in
duplice modo: che vedano come pregano gli adulti “al modo degli
adulti” e che, in uno spazio a parte, gli adulti (o un adulto)
preghino un po' con loro con un linguaggio più alla loro portata.
Quando pregano con gli adulti possono partecipare, per esempio, al
rosario o ad altre preghiere. Non importa che non capiscano tutto;
l'importante è la recezione della testimonianza degli adulti che
pregano (i bambini interiorizzano i gesti, il resto verrà dopo).
Affascinante per loro la preghiera di ringraziamento prima dei pasti
(in cui, se si vuole, si possono ricordare le famiglie povere, i
bambini poveri...). Anche in loro bisogna fomentare spazi privati di
preghiera (la loro relazione intima-personale-segreta con Gesù e
Maria); verranno quindi invitati a fare le preghiere nei momenti
chiave della giornata (mattina, sera prima di dormire...). È
importante che la loro preghiera sia realista, ergo:
bisogna spiegare - ovviamente con i dovuti filtri - cosa sta
succedendo: il virus, cosa sta provocando, la morte di tante persone,
le guerre, i bambini che nel mondo vivono la fame, la guerra, la
situazione da profughi... Con i bambini bisogna parlarci molto e
spiegare le cose dovutamente perché, pur nella loro dimensione...
intuiscono e capiscono tutto. I bambini capiscono anche la morte;
anzi: hanno una percezione di essa più naturale che gli stessi
adulti (più o meno da otto anni in su ne percepiscono la sofferenza
che essa provoca). Voler estraniare i bambini dalle situazioni di
dolore è
un errore gravissimo
che il bambino stesso prima i poi pagherà a caro prezzo. Il bambino
deve imparare - sempre con le dovute traduzioni alla sua psicologia
(ovviamente non gli si può dire “tutto tutto”) - a conoscere il
dolore (su di sé e sugli altri) già da adesso, deve sapere che
nella vita non sempre va tutto bene. Un buon educatore deve fare,
quando capiti, anche quest'azione pedagogica. Non farlo
significherebbe privarli degli attrezzi psichici-emozionali per
affrontare le difficoltà: ora e quando saranno adulti. E non
renderemo loro un grosso piacere, visto che la vita indolore non
esiste.
Con
gli adolescenti sappiamo che le cose sono più complesse... ma poi
non troppo. A prescindere da certe caratteristiche standard
di questa tappa di vita, molto dipende dalla famiglia e
dall'educazione religiosa che essa sta trasmettendo all'adolescente.
Ci sono adolescenti che con naturalezza continuano a condividere la
preghiera con i genitori. In genere questi ragazzi mantengono anche
un profondo dialogo con i genitori. Ma generalmente l'adolescente ha
un rapporto più intimo, privato con Dio. Non ama troppo la
preghiera condivisa (è quasi inibito), soprattutto se si tratta di
preghiere tradizionali (le considera sorpassate, poco fruibili).
Quindi sarebbe
meglio non forzarli alla preghiera familiare,
ma far capire loro che devono altrettanto rispettare e non
ridicolizzare i momenti comuni (di preghiera) degli altri membri
della famiglia. Ovviamente ci sono casi in cui anche loro,
stranamente (forse per strategica esortazione di qualche adulto da
loro amato) si innamorano di preghiere tradizionali e in apparenza
tediose come il santo rosario (in casa si possono invitare a recitare
solo una decina – l'educazione si fa anche negoziando con
strategia). Per l'adolescente le parole contano poco, gli esempi
moltissimo. Vedere i propri genitori pregare (anche se non sembra li
osserva) è un esempio che a tempo debito darà i suoi frutti.
Ovviamente questo momento è prezioso per far capire loro – e in
questo caso debbono ascoltare, gli piaccia o no! - attraverso il
dialogo pacato ma fermo (non sermoneggiante) del genitore, che la
vita è fatta di momenti di dolore, e che in questo dolore comune
devono fare la loro parte, tutti devono rimboccarsi le maniche (anche
loro): sopportando, rispettando, sacrificandosi nel non fare tutti i
comodi che vorrebbero, pensando a chi si sta prodigando per aiutare
mettendo a rischio la propria vita (penso agli infermieri, molti dei
quali giovani poco più grandi di loro). L'adolescente che non viene
educato al sacrificio, ad accogliere e affrontare il dolore, tende a
diventare uno spietato, rammollito, inebetito e compulsivo succube di
deleterie dipendenze pseudo-gratificanti, quindi un candidato a
un'adultità infelice, sterile e annichilente.
5):
I NOSTRI CARI CHE MUOIONO “SOLI” SOLI NEGLI OSPEDALI.
Molte
famiglie in questi giorni stanno vivendo una situazione doppiamente
straziante: per evitare il più possibile il contagio, non è loro
permesso assistere ai loro cari che muoiono in ospedale a causa del
virus. Non possono assisterli nell'agonia, nella morte, nel rito
delle esequie, nella sepoltura. Sappiamo quanto la morte sia un
momento importante nella vita cristiana. Essa non è la fine della
vita, ma la pienezza. Nel momento della morte c'incontriamo “faccia
a faccia” con quel Dio che ci ha accompagnato durante l'esistenza.
È un incontro di gioia piena. Per questo è un'esperienza intensa e
arricchente accompagnare i nostri cari in questo passaggio. Non
poterlo fare causa dolore, frustrazione, violenta la nostra
affettività, ci priva di un'esperienza che dà più senso alla
nostra vita.
Forse
l'aspetto più doloroso sta nella sensazione che i nostri cari
colpiti dal virus siamo morti nella solitudine. C'è una parabola nel
vangelo che ci aiuta a capire che non è così: è la parabola di
Lazzaro e il Ricco Epulone (cf. vangelo di Luca 16, 19-31). Al
versetto 22 del testo, possiamo leggere: « Un
giorno il povero morì [probabilmente per strada e senza nessuno
affianco, visto che era un mendicante], e fu portato
dagli angeli
nel seno di Abramo
». Ecco come muoiono i nostri cari: attorniati dagli Angeli in
festa! Altro che soli! E con gli Angeli, attorno al loro capezzale di
agonia, c'è Maria Santissima, i santi, c'è tutto Dio nella sua
luce! Una grande moltitudine di anime festanti che li confortano e li
accolgono nella gioia del paradiso, laddove non c'è più dolore, ma
solo... festa.
6):
I NOSTRI CARI MORTI SENZA I SACRAMENTI.
Altro
dispiacere, per molte famiglie cristiane, è la consapevolezza che i
loro cari estinti non abbiano potuto ricevere i sacramenti: l'unzione
degli infermi, l'assoluzione dei peccati, il viatico [*]. Niente
paura: in questi casi di emergenza s'incarica di tutto Dio in
persona! Quando i sacerdoti non possano farlo, Dio stesso dà ai
moribondi tutte le grazie necessarie (conforto, perdono dei peccati,
fortezza per vincere la naturale paura della morte...). Tutto ciò è
meraviglioso. Dio non ci lascia mai soli, è sempre al nostro fianco
soprattutto nei momenti drammatici. Quest'azione di Dio in termini
tecnici si chiama: supplenza
ecclesiale (quando
i ministri non possono, lo Spirito di Gesù supplisce, agendo lui
direttamente sulla persona).
No:
i nostri cari non stanno morendo soli, ma efficacemente assistiti da
Gesù.
-
[*]: sia cappellani degli ospedali che i parroci stanno facendo tutto
quello che possono, ma in molti casi viene loro comprensibilmente
impedito l'avvicinamento ai pazienti.
7):
IN CONTATTO CON I NOSTRI MORTI”.
Un altro aspetto doloroso e frustrante - per i
familiari delle persone morte in isolamento a causa del virus -,
potrebbe essere quello di non aver potuto scambiare le ultime parole
(rincuorarli, consolarli, rappacificarsi, chiedergli perdono...).
Ebbene: per chi ha fede questo disagio può essere superato. Come?
Pregando intensamente Dio affinché li accolga nella gioia del
paradiso. La preghiera che spalanchi loro il cielo è l'unico gesto
d'amore che desiderano da noi. E una volta in cielo, attraverso Dio
potranno sapere di noi e pregare per noi... in streaming.
L'unica cosa che a loro volta chiederanno per noi sarà una vita
santa nell'amore a Dio, al prossimo, e il paradiso finale. Questa
reciprocità di amore orante dissiperà le eventuali discrepanze
avute in vita. Ci sarà solo amore puro. E il nostro cuore
riacquisterà serenità e pace. E noi, come possiamo comunicare con
loro? Basta chiedere (mentalmente) a Dio di esprimere loro i nostri
sentimenti d'amore, il desiderio che stiano con Lui in paradiso. E il
gioco è fatto, senza bisogno di... medium [*]. Sant'Agostino diceva
che i nostri cari defunti non si sono allontanati da noi:
semplicemente sono diventati “invisibili”. Loro vivono “in
Dio”, noi viviamo “in Dio”: continuiamo ad abitare “la stessa
Casa”. Nella “famiglia di Dio” (la Chiesa) siamo sempre tutti
insieme, vivi e... comunicanti. E non c'è “morte” che tenga.
- [*]: quanto finora affermato non ha niente a che vedere con le cosiddette “sedute spiritiche”, tra l'altro proibite dalla Chiesa in quanto ingannevoli e pericolose, quasi sicuramente manipolate dal demonio, quindi in tutto contrarie ai principi della nostra fede.
8):
LA PREGHIERA CI METTE TUTTI... “IN RETE”.
Potremmo
affermare che il primordiale internet
spirituale venne creato 2000 anni fa, quando nacque la Chiesa? Sì.
Ecco perché. Dal momento della Pentecoste, tutti apparteniamo allo
stesso Corpo Mistico di Gesù (la Chiesa appunto). Ognuno di noi “è
un membro del Corpo-Chiesa (ognuno di noi “è Chiesa”)” e, in
Cristo, è unito misteriosamente a tutti gli altri membri della
Chiesa (compresi: Maria Vergine, gli Angeli, i Santi del Paradiso e
del Purgatorio). Ognuno di noi è legato al fratello-soralle dalla
stessa “parentela in Cristo”; ci apparteniamo; siamo al contempo,
in Cristo: fratelli, sorelle, padri, madri, figli, figlie di ogni
uomo e donna appartenente alla Chiesa e, per estensione... a tutta
l'umanità. In ognuno di noi c'è l'umanità tutta. Quando tocchi un
uomo, nel bene e nel male, stai toccando l'umanità tutta. Tutto ciò
fa parte di quel misterioso e profondo legame-solidarietà che unisce
tutti gli uomini e le donne dell'Umanità. Siamo tutti parenti
stretti... in Cristo.
Ma
torniamo al noatro essere Chiesa-Corpo di Cristo: In questo momento
le nostre case sono vere e proprie piccole chiese, e tutte insieme
fanno “La Chiesa”. E come Chiesa-Membra di un solo Corpo, tutti
siamo “in rete” (misteriosamente collegati in questo internet
spirituale: si chiama “la comunione dei santi”). Ciò fa sì che
la mia preghiera si espanda dentro tutti gli altri membri del Corpo e
viceversa, in tempo reale. È meraviglioso! Ma non basta: le nostre
preghiere si espandono nei cuori di tutta l'Umanità, quindi anche in
coloro che non appartengono alla Chiesa ma necessitano come il pane
della nostra preghiera. C'è di più. Le nostre preghiere, in virtù
dell'azione (in esse) dello Spirito Santo, sono misteriosamente
potenti e invincibili. Nessuna forza del male può resisterle. Sono
una sorta di energia vitale che si sparge in tutti i punti
dell'Umanità; e anche se in apparenza non sembri, stanno massacrando
il male. Quando preghiamo il diavolo trema! Quando noi preghiamo con
fede diventiamo letteralmente “onnipotenti,
invincibili”.
Anche se al momento non possiamo uscire di casa, l'energia
irrefrenabile della nostra preghiera... esce, si espande
negli ospedali, tra i popoli in guerra, tra i cristiani perseguitati,
tra i bambini profughi con i loro genitori, tra i popoli martoriati
dalla guerra, tra i cuori guidati e condizionati dalla logica del
peccato quindi della corruzione (causa di ogni male), … Sì, è la
preghiera che farà la differenza nell'Umanità.
9):
CRISTO RISORTO HA GIA' VINTO LA PARTITA.
Bene:
ci auguriamo “buon cammino” e ci proteggiamo a vicenda, mettendo
in pratica il protocollo di prevenzione [*] e pregando gli uni per
gli altri. Gesù ha già vinto, la sua giustizia e misericordia sono
già inarrestabilmente infiltrate nei tessuti più profondi
dell'Umanità e di tutto il creato. Anche se il male come leone
ferito a morte, sta dando gli ultimi terribili ruggiti e feroci
artigliate... non avrà l'ultima parola.
-
[*]: per Dio sarà difficile aiutarci se prima di tutto non agiamo
con saggezza e responsabilità.
10): UN NUOVO STILE CHE VADA OLTRE IL VIRUS.
Un vero e proprio miracolo di questo tempo (abbiamo detto che lo Spirito Santo sa trarre cose magnifiche da siruazioni difficili) potrebbe seere quello di riscoprire uno stile di preghiera più solido, più ritmato,, più impegnato. ebbene: che continui anche dopo l'emergenza... per tutta la vita. altrimenti non sarà servito a niente. A Dio lo si prega perché lo si ama, perché si vuol fare la Sua volontà e perché si vuole vivere assieme a Lui sempre, perché abbiamo scoperto che la nostra vita senza di Lui non ha nessun senso (un semplice affaticarsi inutile) e non perché... ci tolga le castegne dal fuoco e quando tutto è finito... arrivederci e grazie!
11): UN PICCOLO ALTARE DOMESTICO.
10): UN NUOVO STILE CHE VADA OLTRE IL VIRUS.
Un vero e proprio miracolo di questo tempo (abbiamo detto che lo Spirito Santo sa trarre cose magnifiche da siruazioni difficili) potrebbe seere quello di riscoprire uno stile di preghiera più solido, più ritmato,, più impegnato. ebbene: che continui anche dopo l'emergenza... per tutta la vita. altrimenti non sarà servito a niente. A Dio lo si prega perché lo si ama, perché si vuol fare la Sua volontà e perché si vuole vivere assieme a Lui sempre, perché abbiamo scoperto che la nostra vita senza di Lui non ha nessun senso (un semplice affaticarsi inutile) e non perché... ci tolga le castegne dal fuoco e quando tutto è finito... arrivederci e grazie!
11): UN PICCOLO ALTARE DOMESTICO.
Molte
famiglie, anche in tempi di non emergenza, hanno l'abitudine di avere
un piccolo altare in un angolo significativo della casa. L'altare in
casa rispecchia profondamente il senso più profondo
dell'antropologia cristiana: Dio ci ha creati “corpo e anima”.
Queste due dimensioni, diverse ma strutturalmente interconnesse,
costituiscono ogni persona umana. Corpo e anima si arricchiscono a
vicenda nella vita di fede. In questo senso la fede cattolica è la
più spirituale ma anche la più corporale. È attraverso il corpo
che esprimiamo concretamente l'amore cristiano, in tutti i sensi. Ed
è attraverso il corpo e ai suoi 5 sensi che la nostra anima
percepisce certi effetti della grazia di Dio. Come? Attraverso:
immagini, oggetti, gesti, parole (si pensi alla liturgia), elementi
sensibili della natura (pensiamo ai sacramenti: acqua, sale, pane,
vino, olio, profumi). In questo senso, un piccolo altare in casa,
attorno al quale riunirsi per pregare, potrebbe, attraverso immagini
e oggetti simbolici, stimolare ulteriormente i nostri sensi, quindi
predisporranno meglio il nostro spirito. Come fare un piccolo altare?
Per esempio: coprendo con una bella tovaglia un piccolo tavolino o
qualche scatola di cartone (che faccia da base sopraelevata sul
tavolino, richiamandosi un po' agli altari delle chiese). Si può
collocare un'immagine di Gesù con a fianco quella di Maria e – se
lo si ha – di un/a santo/a a cui si è devoti. Fiori, candele (da
accendere durante la preghiera), simboli vari... Insomma: ognuno può
sbizzarrire la propria fantasia. Soprattutto per i bambini (ma anche
per gli adulti) la presenza di un piccolo altare è molto suggestiva
e piuttosto sana per il subconscio. Non sarebbe male coinvolgerli
nell'allestimento, dando soddisfazione alla loro fantasia, ai loro
consigli.